E con il bergamotto riduci il colesterolo “cattivo” e
la glicemia
Il bergamotto è un agrume i cui estratti vengono usati con successo per trattare l’ipercolesterolemia. In particolare,
contribuiscono alla riduzione dei trigliceridi, dei livelli di zuccheri nel sangue e del colesterolo LDL, quello “cattivo”, facendo aumentare (se questi sono bassi) i valori di colesterolo HDL, ovvero quello “buono”. E tutto ciò
senza gli spiacevoli effetti collaterali delle statine di sintesi usate per i farmaci anti colesterolo. Questo secondo una recente ricerca condotta dall’Università Magna Grecia di Catanzaro e pubblicata sulla rivista scientifica «International
Journal of Cardiology». Le proprietà benefiche del bergamotto sono dovute ai polifenoli presenti nell’agrume e potrebbero anche essere sfruttate per i pazienti con malattie cardiovascolari così da ridurre le dosi di farmaci assunti
per il cuore.
Le caratteristiche di questo agrume, ricco di principi attivi (contiene circa 350 componenti chimici e l’olio essenziale), si rivela utile in molte preparazioni
farmaceutiche per il suo potere antisettico e antibatterico, come ad esempio in odontoiatria, oftalmologia, ginecologia, dermatologia, tanto da essere inserito nelle farmacopee di diversi paesi. L’essenza di bergamotto è infine usata nell’industria
alimentare e dolciaria come aromatizzante.
Uno studio condotto di recente dall’Università della
Calabria ha individuato un componente, presente solo nel succo di bergamotto, in grado di inibire la produzione del colesterolo nel sangue, che causa
la formazione sulle pareti delle arterie di placche e l’ostruzione dei vasi sanguigni (aterosclerosi).
L’arma più potente per prevenire l’accumulo di sostanze grasse sulle pareti interne delle arterie è senza dubbio
un’alimentazione corretta e moderata, associata ad un regolare esercizio fisico. Tuttavia, chi soffre di colesterolo può, da oggi, avvalersi anche dell’aiuto del succo di bergamotto. Inoltre, l’essenza e il distillato di questo agrume
ha anche un potere antidolorifico e cicatrizzante. Una curiosità, è estremamente efficace contro le zanzare ed altri insetti.
Proprietà simili alle statine nel controllo del
colesterolo?
Ci sono agrumi come il Bergamotto che possono essere utilizzati nel controllo del colesterolo
Come le statine, il bergamotto potrebbe essere utilizzato con efficacia per ridurre i livelli di colesterolo
“cattivo” e aumentare quelli di colesterolo “buono”. Lo studio italiano
Non tutti ottengono benefici dalle statine nel ridurre e controllare il colesterolo LDL, o cattivo. In più, un recente studio del George Centre
for Healthcare Innovation presso l’Università di Oxford (Uk) ha messo in evidenza come, sempre le statine, non riducano il rischio di formazione di coaguli nel sangue – che sono in genere causa di trombi. Infine, le statine, quali farmaci
possono cagionare effetti collaterali e indesiderati.
Per tutti coloro che non vogliono, non possono o non ottengono benefici dalle statine, ecco che un’alternativa potrebbe trovarsi nel frutto di Bergamotto. Lo ha suggerito uno studio condotto dai ricercatori italiani dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, e i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica International Journal of Cardiology.
Il bergamotto sarebbe dunque capace di ridurre i livelli di colesterolo LDL, e far aumentare al contempo quelli di colesterolo HDL. Dette proprietà, potrebbero anche essere sfruttare per i pazienti con malattie
cardiovascolari che potrebbero così ridurre le dosi di farmaci per il cuore, ipotizzano i ricercatori.
Lo studio è stato condotto su 237 pazienti che sono stati invitati a consumare un frutto al giorno per 30 giorni. Al termine del
test, i ricercatori hanno potuto constatare che i livelli di colesterolo LDL erano scesi del 38%.
Il bergamotto è conosciuto ai più per il suo utilizzo in cosmetica e profumeria: è infatti un ingrediente di molti profumi e un
conservante, nonché un antisettico. Si usa anche in alimentazione nella preparazione di dolci e altri cibi aromatizzati. Assai noto è poi un tipo di tè chiamato “Earl Grey” che contiene proprio questo aroma. Ma, come visto,
il bergamotto può avere altri pregi che non solo il suo profumo.
Il succo di bergamotto nella
prevenzione della patologia cardiovascolare
Il padre della medicina, Ippocrate, con l'aforisma " Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo " aveva, sin dall'antichità,
evidenziato il rapporto tra alimentazione e benessere dell'individuo. Il termine "Nutraceutico" fu coniato negli anni ‘80 dal Dott. Stephen L. De Felice, fondatore della FIM ( Foundation for Innovation in Medicine ), ad indicare un alimento" o parte
di alimento che fornisce benefici medici o salutari, inclusa la prevenzione o il trattamento della malattia.
Negli anni a seguire si è visto che dall'addizione di alcune sostanze salutari presenti negli alimenti si possono ottenere effetti
positivi sulla salute dell'individuo, come gli Omega 3 nel latte o le vitamine nei fiocchi di cereali. In tal modo alle virtù di questi alimenti si sommano quelle degli acidi grassi polinsaturi, ottenendo così dei nutraceutici o alimenti funzionali
ricchi di molecole salutari.
Tra i vari fitoterapici ad azione antiossidante utilizzati attualmente per la prevenzione e il trattamento di varie patologie metaboliche trova posto il bergamotto (Citrus bergamia) che è una pianta endemica della Calabria, il cui succo presenta un'alta concentrazione di flavonoidi
che possiedono proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie e vasoprotettive, nonché ipolipemizzanti
ed ipoglicemizzanti. In particolare, alcuni di essi agirebbero sulla sintesi intraepatica dei trigliceridi, inibendola, e sulla risposta intracellulare all'insulina, migliorandone il segnale.
Molta
attenzione si è posta all'utilizzo del bergamotto come nutraceutico da impiegare nel trattamento dell'ipercolesterolemia lieve ed in caso di intolleranza alle statine, così come in associati stati di disglicemia.
Per quanto riguarda
gli effetti sull'assetto lipidico, i derivati di due flavonoidi contenuti nel succo di bergamotto, esperetina e naringenina, possedendo una struttura simile
al substrato dell'enzima HMG-CoA reduttasi epatica, lo inibiscono comportandosi come delle statine; anche il derivato glicosidico della naringenina, la naringina,
inibisce tale enzima. Ne deriva che il succo di bergamotto riduce i livelli di colesterolo totale.
Inoltre, studi in vitro suggeriscono che la
naringenina e l'esperetina riducono l'attività dell'enzima acil CoA: colesterolo aciltransferasi (ACAT), inibendo l'assemblamento delle lipoproteine.
Si hanno pure effetti sui trigliceridi sierici in quanto la esperetina riduce l'attività
di un enzima chiave nella sintesi epatica dei trigliceridi, la fosfatidico fosfoidrolasi (PAP).
Un'altra proprietà da tenere in considerazione del succo di bergamotto è la sua attività
ipoglicemizzante. In particolare, la naringenina, come altri polifenoli, incrementa l'attività dell'AMP chinasi (AMPK) e l' uptake di glucosio nel muscolo e a livello epatico, il che si traduce in un
miglioramento della sensibilità all'insulina e della tolleranza glicidica.
Per quanto riguarda l'azione sull'endotelio, i flavonoidi contenuti nel bergamotto, incrementando l'attività di alcuni enzimi ad azione antiossidante, limitano
la produzione di radicali liberi dell'ossigeno nella parete vasale e insieme ad una ben nota proprietà antiinfiammatoria, migliorano la produzione
endoteliale di ossido nitrico.